“Special Olympics mi ha dato la possibilità di crescere umanamente e professionalmente, e questo credo sia il riconoscimento più importante che potessi ricevere”Michele è il nostro vicedirettore da anni.
Lui dice che è stato nominato per anzianità, ma noi sappiamo bene che la verità, è tutta un’altra storia. Forse tra le più belle fra quelle che compongono e mantengono pienamente vivo il nostro movimento “Io nel mondo della disabilità ci sono nato e cresciuto”, racconta.Sua nonna, Maria Serra, nel 1955 fonda a Sassari Opera Gesù Nazareno (Ge.Na), una struttura dedicata alle persone con disabilità intellettive della zona dove, fra le tante cose, si gioca insieme.
Bambini con e senza disabilità costituiranno quella che molto probabilmente è stata la prima squadra unificata sarda, dove la partita che si gioca, è quella per costruire una società dove l’inclusione, è un impegno quotidiano, e comunitario.“Dall’età di otto anni ho vissuto in una casa attaccata alla struttura della Ge.Na, i miei compagni di gioco erano i ragazzi con disabilità che frequentavano il centro. Abbiamo partecipato a tutte le giovanili di calcio, atleta partner quando ancora non si parlava dell’importanza dello sport unificato: quanto vale, ho avuto la fortuna di scoprirlo in prima persona”.
Prima di qualunque competizione, ripetiamo un giuramento che ribadisce quanto l’importante non è vincere, bensì tentare con tutte le proprie forze. Parole che ci ricordano il valore dello sport e la capacità che custodisce di plasmare corpi e – soprattutto – menti, in favore di una visione di squadra, di comunità, in cui ogni elemento è parte attiva di tutta la società.
“Per noi l’importante non era vincere: ogni partita era una festa, un’occasione per imparare a non guardare al risultato, ma a dare il massimo supportando i compagni di squadra. Crescendo poi ho preso un’altra strada, ho studiato per fare tutt’altro ma quando ho avuto l’opportunità di lavorare, di prendere le redini della Ge.Na e poi di entrare in Special Olympics, ho compreso che questa, era la mia strada.
Quella dove la persona è al centro e i rapporti umani, sono la risorsa più grande”.Grazie, vicedirettore