Ignazio non è solo un campione di bocce, è anche un gran lavoratore ☺️Inizia la sua giornata lavorativa al mattino: insieme ai colleghi della Cooperativa sociale Ge.Na. si occupa della pulizia degli ambienti, ma c’è da dire che durante i suoi meravigliosi 58 anni di vita, Ignazio di lavori ne ha provato diversi.

Ma questa è una storia che vogliamo cercare di raccontarvi per bene, quindi andiamo in ordine:Ignazio arriva nel centro di riabilitazione socio-sanitaria Ge.Na. negli anni ’70, dove inizia un percorso che a partire dalla scuola ha come unico scopo il rafforzamento della sua autonomia.

Prende la licenza media, poi negli anni ’90 approfitta dei corsi di formazione professionale organizzati nel centro e così si qualifica: i suoi ambiti di specializzazione sono principalmente la ceramica e la legatoria, ma non è l’unico; i corsi sono fruibili alle persone con disabilità che frequentano il centro, di conseguenza sono in tante e tanti a diplomarsi.Nonostante loro fossero pronti, la società non lo fu appieno nell’accoglierli: “il pregiudizio porta a pensare che una persona con disabilità non sia abbastanza produttiva, che non sia conveniente per una attività assumerla, così per smontare questo ostacolo abbiamo creato noi la nostra cooperativa dedicata all’inserimento lavorativo”, ci racconta Michele, direttore generale del Centro.

Ignazio inizia così a lavorare prima nei laboratori di ceramica e legatoria che vengono creati nel centro, poi nel settore delle pulizie dove è tutt’ora impiegato. Il percorso di vita indipendente gli permette oggi di avere una casa che condivide con il fratello (altro nostro atleta 💪🏼), di avere un lavoro che gestisce in maniera autonoma, di organizzare e affrontare al meglio la propria quotidianità e – come racconta Michele – “di spiccare il volo”.

L’attività con Special Olympics poi, è stato un po’ la ciliegina su una torta che era già squisita, aveva solo bisogno di un tocco in più. Il percorso di autonomia passa infatti anche attraverso lo sport, le regole del gioco, la socialità, le trasferte d’oltremare in solitaria.Dov’è il lieto fine?Non c’è.

Non che la vita del nostro Ignazio non sia lieta, è solo che oggi volevamo raccontarvi una storia dove le parole “lavoro” e “disabilità” stanno insieme nella stessa frase, senza alcun pregiudizio. Una storia di vita in crescita, dove non c’è tempo per contemplare la “fine”, perché è più importante continuare a scendere in campo a dare il meglio di sé, ogni giorno.

Ignazio, oggi, ci insegna che il pregiudizio è completamente inutile davanti alla forza di volontà del singolo, ancor più se sostenuto da una tribuna di tifosi pronta a urlare forte che sì, ce la puoi fare.

E allora, facciamo in modo che i diritti della persona siano, appunto, diritti per tutte le persone, non privilegi per pochi. Anche il diritto al lavoro.

Solo allora il primo maggio sarà davvero una giornata di e per tutti.Buona festa del lavoro

❤

.Special Olympics Italia

#primomaggio