«Per noi, famiglia significa legami; è quel posto dove se hai bisogno, trovi una mano tesa. Famiglia, è presenza».
Pierpi – Pierpaolo per chi non ha ancora avuto modo di farsi avvolgere dal suo dolce sorriso – è un atleta del nostro team Sardegna.
È stato adottato quando aveva due anni dopo un periodo prima in ospedale, poi in comunità.
«Con mio marito abbiamo sempre avuto l’idea di adottare, a prescindere dall’arrivo o meno di un figlio naturale; per questo, a pochi anni dal matrimonio abbiamo deciso di fare domanda di adozione». A raccontarci la sua storia è Pina, mamma di Pierpi. Le loro vite si incrociano dopo diversi colloqui, domande, e due anni di attesa; ma è già dal primo incontro, che si annoda il primo legame.
In Italia sono tanti i bambini con disabilità adottabili per i quali però non è stata trovata una famiglia. «Ci è stato chiesto più volte in più occasioni se fossimo disposti all’adozione di una persona con disabilità, noi rispondevamo “sì”, ogni volta». Poi, dopo due anni, la chiamata: c’era un bambino che aveva bisogno di un iniziale affido, nato con sindrome di Down e una grave cardiopatia: per i medici, la speranza di vita era di qualche mese. «Non avevamo paura, eravamo consapevoli». La voglia di sostenere Pierpi nella sua crescita era più forte di qualunque eventuale dubbio, ma ad essere ancora più potente, era la voglia di vivere: «dopo mesi di incontri ha trascorso la prima notte insieme a noi, in bianco: era un bambino che non voleva dormire dalla voglia di vivere».
Da quella prima notte e dall’idea di una breve speranza di vita, son passati 27 anni. Pierpi oggi è figlio, fratello, zio e atleta. «L’arrivo di sua sorella e l’ingresso in Special Olympics sono stati per lui un’ulteriore salvezza: la comunicazione, il rapporto con gli altri; da quando c’è Special, Pierpi non gioca più da solo».
La sua, è una storia di legami. «Abbiamo scelto di mantenere un legame con la famiglia biologica perché non volevamo un figlio tutto per noi, volevamo il suo bene. Dopo, è diventato un bene per tutti noi».
La sua, è una storia di vita, consapevolezza e responsabilità.
La loro, è una storia d’amore.
Buona giornata internazionale delle famiglie ♥️